Classi IVC e IVD sezione classica
Pubblichiamo alcuni contributi degli studenti
Caro diario,
oggi è un giorno come un altro.
Fa freddo e c’è vento, molto vento.
Lo spazio immenso del campo che mi si apre davanti riflette il vuoto che provo.
Perché sono qui? E soprattutto, uscirò da qui?
Mi mancano i miei genitori e la mia casa, con il suo profumo e lo scricchiolio dei mobili.
Fuori dalla finestra di camera mia c’è un albero. Chissà se durante questa primavera sta fiorendo.
Vorrei tanto rivedere i fiori; qui nel campo non ci sono.
Mi ricordo che quando sono entrata qui avevo paura. Ora anche la speranza di uscire sembra svanita.
Mi manca la mia vita.
L’unica cosa che vorrei sarebbe rivedere casa mia.
Sofia Battipaglia IV D classico
Condivido alcune foto del campo di Sachsenhausen, tra cui anche quella con la mia rosa sul cancello d’ entrata.
Il momento più emozionante dell'intera gita è stato per me appunto quest'ultimo: ho deciso di posizionare all'entrata la mia rosa perché entrando mi sono sentita immedesimata nel luogo, ho provato emozioni uniche e mi sono emozionata anche più di una volta.
È stato molto forte sentire i racconti riportati dalla guida, vedere di persona, e non più solo in foto, il luogo dove una delle più grandi atrocità della storia è stata compiuta.
Nicole Fornaciari IVD classico
Condivido la foto di ciò che è rimasto della baracca 14, perché sia d’inciampo per la nostra memoria.
Alessia Correggi IV D classico
Abbiamo scelto una poesia scritta da noi per ricordare le migliaia di vittime che appartenevano ai Testimoni di Geova, una minoranza all’interno dei campi spesso trascurata, tanto da essere definiti “i dimenticati dalla storia”. Perché i loro gesti, semplici gesti, possano ancora essere ammirati e non si corra il rischio che cadano nell’oblio.
Debora Zanni IV D classico
Testimone
Siamo tanti qui //
tutto il mio mondo è qui, vivo e prego. //
La mia unica colpa è fare ciò che credo //
e credere in ciò che faccio. //
Dio ci ha detto di non uccidere //
e io non uccido, vivo e prego. //
Se nell’adunata di questi aguzzini //
devo salutare un falso messia, //
le mie braccia sono conserte. //
Muta è la mia lingua quando mi puniscono, //
qualcuno sa darmi la forza, vivo e prego. //
E se il dado mi sceglie io non cedo, //
credo in un solo Dio e non eseguo. //
Chiudo gli occhi e accetto, muoio e prego. //
Poesia scritta a due mani da Christian Costi e Giovanni Vezzosi, IVD classico
In questi giorni abbiamo sentito spesso la parola “ideale”.Ma era forse ideale il progetto nazista di riforma europea intesa come realizzazione del Reich millenario? Ideale era forse il campo di concentramento come fabbrica di morte nella sua atroce e perfetta efficienza? Ideale forse l’uccisione di uomini e donne, vecchi e bambini nel tentativo di ottenere la razza perfetta?
Oggi per noi “ideale” significa tutt’altro:rappresenta valori come quelli di giustizia, libertà e uguaglianza.
Cerchiamo di comprendere veramente l’esperienza che abbiamo vissuto e siamo di questo esempio con ciò che siamo e che abbiamo appreso affinché tutto ciò non possa mai più accadere.
Matteo Sidoli IV D classico
L’altro giorno abbiamo partecipato alla manifestazione davanti alla porta di Brandeburgo dopo l’attentato ad Hanau, qui i Germania. Ci siamo stretti la mano, in cerchio, in silenzio, con profondo rispetto reciproco, senza nemmeno conoscere la persona a cui stavamo stringendo la mano. Un modo pacifico per esprimere solidarietà e tenere viva la memoria , tutti i giorni , nei piccoli gesti.
Giacomo Soda IV C classico
Abbiamo deciso di leggere la poesia di un bambino del campo di concentramento di Terezin vicino a Praga, per esprimere al meglio, attraverso i trasparenti occhi di un bambino, la tragica situazione del momento.
Anna Hasani e Angela Sincich per la IV C classico
https://www.youtube.com/watch?v=vZamc7HAHOU
Video realizzato da Veronica Bergonzoni IV D classico